E nella nostra biblioteca sono approdati anche i fumetti!
E’ iniziato tutto per caso circa due mesi fa quando a mio figlio, costretto a rimanere in casa per un attacco di febbre alta, proposi una lettura che era un rituale mio e di mia mamma quando io ero piccola.
Ho già parlato in questo post di quanto mia mamma riuscisse a far sentire il suo amore, nonostante i turni difficili a lavoro. E dei suoi colori.
E tra i suoi colori c’erano anche il sorriso con cui mi porgeva un nuovo fumetto, al rientro da lavoro, nei giorni in cui ero a casa dalla scuola.
All’epoca io sapevo già leggere bene perché erano i tempi delle scuole elementari.
Ad ogni modo, la cosa sta funzionando. Adesso siamo già a quota 6 tra Paperino e Topolino e la curiosità aumenta.
Nei primi tempi dopo la proposta, pensavo di avere fatto un passo più lungo della gamba, perchè le storie dei fumetti sono spesso articolate e a volte affrontano anche argomenti spinosi per un bambino piccolo (come spiegare ad esempio le malefatte della Banda Bassotti, o l’avarizia di Zio Paperone il cui unico pensiero sono i soldi?).
Probabilmente ho anticipato un po’ troppo l’introduzione di questo tipo di libri, ma continuando vedo che l’interesse di mio figlio per ora va solo dove può arrivare per la sua tenera età. Quando vede i Bassotti commenta sempre con un “Non si fa” e per il resto rimane molto affascinato dai colori, dai disegni e dalle frasi un po’ articolate e dalle parole difficili, di cui spesso mi chiede il significato.
Inoltre, dopo aver ascoltato più e più volte le storie lette da noi, sta provando anche a leggerli da solo. I fumetti che ben illustrano la storia, sono per ora sufficienti a farlo rimanere concentrato per un po’ con il naso immerso nelle pagine. E chissà quindi che non possano diventare un valido aiuto per iniziarlo ad una “lettura in solitaria”.