Si legge spesso che nell’educazione dei figli una parte molto importante la fanno le regole e la determinazione con cui queste vengono attuate.
Io cerco di seguire il detto “poche regole ma buone”.
E in casa ci riesco abbastanza bene:
E in casa ci riesco abbastanza bene:
lavarsi le mani prima di mangiare,
seduti a tavola, ci si alza solo quando tutti hanno finito…
seduti a tavola, ci si alza solo quando tutti hanno finito…
Ma quando ci troviamo in pubblico e dobbiamo far valere la nostra autorità, ma nostro figlio in quel momento, prendendosi gioco di noi, inizia a comportarsi in maniera del tutto inopportuna per attirare l’attenzione, cosa fare?
Proseguire nella nostra linea educativa a scapito anche di dare spettacolo con “tragedie greche”, oppure possiamo soprassedere in virtù proprio di una più cordiale relazione con il prossimo?
Io ho sempre seguito questa seconda ipotesi, pensando che quando non siamo nel nostro ambiente sia importante capire le esigenze altrui e non disturbare il prossimo.
Quindi se mi capitava di essere ad esempio in un ristorante e mio figlio iniziava a piangere urlando a squarciagola perchè voleva assolutamente quel gelato, ebbene si, io cedevo e gli compravo il gelato.
Questo fino a ieri.
Sono in libreria con mio figlio ad una presentazione di un libro e sono seduta vicino ad altre mamme.
Arriva la merenda per i bambini e il mio inizia a fare incetta di dolci.
Ma non sazio, vorrebbe finire anche tutti quelli del vassoio. Inizia ad urlare e a disturbare.
Prima cerco di fargli capire che non si fa così: “Ne hai abbastanza nel tuo piatto, non c’è bisogno di mettere tutto nel tuo, devi lasciare qualcosa anche agli altri bambini.”
Ma senza esito.
Allora in quel momento, con aria implorante in cerca di aiuto, ma quasi tra me e me, dico: “Cosa devo fare?”
Allora in quel momento, con aria implorante in cerca di aiuto, ma quasi tra me e me, dico: “Cosa devo fare?”
Una mamma vicina si intromette e mi dice: “io lascerei il dolce dove deve stare”. E cioè nel vassoio di tutti.
Sapete, non so come, ma questa non richiesta opinione mi da’ la determinazione per far valere la mia autorità e far capire a mio figlio che il suo modo di comportarsi non è opportuno.
Ovviamente iniziano un po’ di rimostranze e anche un po’ di disturbo, ma alla fine smette, sembra capire e inizia a mangiare “solo” ciò che ha nel suo piatto.
Immediatamente dopo mi sento bene e misteriosamente maturata…
Grazie mamma vicina di sedia 🙂
L’immagine è tratta da Pixabay