Molto spesso paura e pregiudizio possono portarci ad immaginare situazioni di pericolo anche laddove non esistono.
Questo può immobilizzarci, impedirci di reagire e addirittura ostacolare il nostro cammino.
Ma se avessimo il coraggio di oltrepassare quella linea sottile che divide l’immaginazione dalla realtà? Cosa scopriremmo?
Avevo già parlato qui di come affrontare la paura del buio, ma in Arcobaleno trema di paura, il nostro abitante del mare trova il coraggio di misurarsi con le proprie paure e quello che imparerà, lo cambierà per sempre.
Il pesciolino variopinto si trova infatti a vivere una situazione spiacevole: il suo amico Alfonso non riesce quasi più a muoversi ed il suo respiro si sente appena.
Dopo averlo visitato, il vecchio Dottore del mare prescrive all’ammalato delle alghe rosse che si trovano nella Caverna del Diavolo.
Il luogo sembrerebbe ospitare, in base alle storie tramandate, il pesce Manganello a tre teste e il mostro marino dalle mille braccia verdi oltre ad esser la dimora del pesce Palla dai cinque occhi!
Insomma, tutto è descritto in modo così spaventoso che nessuno ha il coraggio di inoltrarsi in quelle acque tenebrose.
Arcobaleno e Piccolo Blu prendono allora in mano la situazione e con indomito coraggio partono per la missione.
Qui, tra emozioni contrastanti, mostri marini e strabilianti colpi di scena riusciranno a prelevare la cura per l’amico.
Tornando a casa si scopriranno più consapevoli e avranno fatto tesoro di un insegnamento importante: molte volte dietro una paura reale si cela una mostruosa immaginazione.
I pregiudizi possono portarci ad ingigantire una situazione ed il timore offuscare la ragione facendoci credere di vedere cose che in realtà non esistono.
Il successo internazionale della collana Rainbow Fish è un meritato elogio alla capacità dello scrittore di trasmettere importanti lezioni di vita ai suoi piccoli lettori, i quali di certo non riusciranno a resistere al fascino di Arcobaleno.
Il racconto indicato per bambini dai 4 anni in su, è arricchito da immagini uniche e dettagli curati realizzati grazie agli anni di studio in grafica che l’autore ha alle spalle.
Le traduzioni dei suoi volumi in oltre cinquanta diverse lingue lo hanno reso celebre in tutto il mondo.
La traduzione italiana è stata affidata a Isabella Bossi Fedrigotti già scrittrice e vincitrice del Premio Campiello 1991 con “Di buona famiglia”.
La profonda sensibilità che traspare dagli scritti di Pfister ha permesso alle storie da lui ideate di prendere altre forme e trasformarsi spesso in laboratori didattici grazie ai quali i bambini scoprono valori come la condivisione, la solidarietà, il coraggio, la solitudine e l’amicizia.
Che ne dite? Lo leggiamo anche noi adulti?
io sono una mamma che sta educando la figlia a casa. non va all’asilo e ha cinque anni e mezzo e finora lei non ha mai conosciuto la paura perché tutte le piccole e grandi prove della vita e credimi ne abbiamo vissute anche noi nel nostro piccolo, sono state affrontate con altre emozioni. La paura lei non la conosce, conosce la tristezza e la preoccupazione queste sì. Affrontare la vita mano nella mano con mamma e papà in questi anni le ha permesso di crescere forte e anche ora che fa danza e altre attività sportive con altri bambini, esce e visita posti nuovi e tutto, affronta senza timore e di questo sono felicissima, perché la paura è una emozione che più tardi arriva e meglio è.
È una cosa bellissima quella che stai facendo.
Avere questa possibilità è una grande opportunià che tu stai cogliendo nel migliore dei modi.
Complimenti.
A presto.
Grazie del tuo contributo.
Che meraviglia, consiglierò questo libro alle mie amiche, spesso i genitori sottovalutano questo sentimento
un libro molto interessante
ottima idea per un regalo
per fortuna che ci sono libri ben fatti, studiati apposta per aiutare i genitori a far capire ai propri figli e superare tanti ostacoli e paure che si incontrano nella vita.
Un tema importante trattato con delicatezza. Sono cresciuta con una mamma che mi ha sempre esortato a non avere paura e ha funzionato. Ma la paura non si può eliminare, imparare ad affrontarla invece sì. Anche perché come scrivi “dietro una paura reale si cela una mostruosa immaginazione”. Il lavoro con i miei figli continua ogni giorno.
Sai che nonostante io non sia più piccola da un pezzo ho sempre paura del buio….. Il buio mi mette ansia tremenda…. dovrei leggere anch’io questo libro forse….
Sì, hai ragione dovrebbero leggerlo anche molti adulti di questi tempi