Ancora una volta, un libro ci viene in aiuto per affrontare il tema del distacco nei bambini.
Il testo che vi presento oggi è un albo illustrato e rilegato in un formato A4 orizzontale molto attraente per i bambini.
Una raccolta di quattro storie in ognuna delle quali il protagonista Piccolo Canguro affronta uno scoglio importante della sua crescita.
Il testo che vi presento oggi è un albo illustrato e rilegato in un formato A4 orizzontale molto attraente per i bambini.
Una raccolta di quattro storie in ognuna delle quali il protagonista Piccolo Canguro affronta uno scoglio importante della sua crescita.
I titoli delle storie sono scritti con i quattro colori giallo, blu, verde e rosso, e questo facilita molto i bambini che non sanno leggere a fare la propria scelta su quale delle storie vogliono ascoltare.
L’autore
Scritto da Marina bianchi e illustrato da Marta Verdesca “Le storie di bosco arancione” è un progetto editoriale del 2011 edito da Matilda editrice, una casa editrice di cui trovate alcune mie recensioni qui.
Entrambe mamme, la prima è una insegnante della scuola dell’infanzia che utilizza lo strumento delle storie per portare ai bambini elementi di riflessione importanti.
La seconda invece è una assistente sociale e promuove interventi di supporto a favore di famiglie con minori.
Entrambe mamme, la prima è una insegnante della scuola dell’infanzia che utilizza lo strumento delle storie per portare ai bambini elementi di riflessione importanti.
La seconda invece è una assistente sociale e promuove interventi di supporto a favore di famiglie con minori.
Il libro è rivolto ai bambini della scuola dell’infanzia e, se aiutati nell’ascolto, anche a bambini più piccoli. In ogni storia si parla con grande delicatezza e simpatia delle prime esperienze di distacco, autonomia e relazione dei bambini.
Nella storia gialla, la prima, Piccolo Canguro affronta il passaggio dal marsupio della mamma al suo lettino nella sua camerina.
Un passaggio che non tutti i bambini fanno nello stesso periodo, chi prima, chi dopo, ma sentirne parlare rende più facile la sua assimilazione come concetto e facilita la loro presa di coscienza sull’argomento.
Un passaggio che non tutti i bambini fanno nello stesso periodo, chi prima, chi dopo, ma sentirne parlare rende più facile la sua assimilazione come concetto e facilita la loro presa di coscienza sull’argomento.
La storia verde racconta il primo giorno della scuola materna con tutta l’emozione e l’ansia proprie di questo cambiamento.
La storia blu invece racconta le preoccupazioni e le difficoltà che si incontrano a livello di relazione nel momento in cui si inizia ad avere rapporti sociali con altri bambini come nella scuola dell’infanzia.
La storia rossa affronta uno dei problemi più tipici dei bambini e cioè il cibo.
A noi questa è quella che è piaciuta di più perché ci siamo immedesimati in quello che succede ogni giorno. I miei figli purtroppo non mangiano le verdure e sono anche molto poco curiosi nell’assaggiare nuovi sapori, ma dopo avere letto questa storia il più grande ha voluto preparare la pappa di carote e patate della storia di Piccolo Canguro e se l’è mangiata tutta!
A noi questa è quella che è piaciuta di più perché ci siamo immedesimati in quello che succede ogni giorno. I miei figli purtroppo non mangiano le verdure e sono anche molto poco curiosi nell’assaggiare nuovi sapori, ma dopo avere letto questa storia il più grande ha voluto preparare la pappa di carote e patate della storia di Piccolo Canguro e se l’è mangiata tutta!
Un libro anche per genitori e insegnanti
Un libro che grazie all’opuscolo allegato aiuta anche gli adulti in qualità di insegnanti ed educatori ad affrontare il tema del distacco nei bambini.
In questo allegato sono raccolti quattro percorsi didattici (uno per ogni storia) con suggerimenti, spunti educativi per genitori e laboratori e schede operative per gli educatori.
Vengono inoltre fornite alcune risposte alle domande che spesso i genitori sono soliti farsi: come proporre il cambiamento e quando?
Una riflessione molto profonda è quella che nasce dalla terza storia “La scuola di Bosco arancione”, in cui viene affrontato in maniera velata e divertente il concetto di inadeguatezza e la mancanza di autostima.
La tartaruga Gina pensa di non essere amata e di non essere all’altezza dei suoi compagni perché non riesce a stabilire delle relazioni di amicizia. Tutto questo fino al punto in cui sarà proprio lei a recuperare il protagonista e l’amico Wilco dalle acque del laghetto, e con loro anche la propria fiducia in sé stessa.
Le illustrazioni
L’aspetto che più amo di questo libro è il modo in cui è illustrato.
L’albo è infatti pieno, tranne pochi casi, di grandi disegni a tutta pagina che benissimo descrivono la storia che viene invece raccontata nella pagina accanto. Il lettore quindi può leggere la storia senza che il bambino sia disturbato dalle lettere scritte in mezzo alla figura.
L’albo è infatti pieno, tranne pochi casi, di grandi disegni a tutta pagina che benissimo descrivono la storia che viene invece raccontata nella pagina accanto. Il lettore quindi può leggere la storia senza che il bambino sia disturbato dalle lettere scritte in mezzo alla figura.
A questa pagina della casa editrice è anche possibile scaricare e stampare le schede operative proposte nell’opuscolo allegato.