Affronta con estrema semplicità il problema della rabbia nei bambini grazie anche a delle illustrazioni d’effetto, ricche di colore e molto grandi.
Il titolo è Che rabbia! scritto e illustrato da Mireille d’Allancé ed edito da Babalibri anche nella collana economica Bababum, con copertina flessibile.
La storia racconta di un bambino di nome Roberto, che dopo avere avuto una giornata difficile, si arrabbia con il papà alla minima occasione. Il papà gli chiede quindi di andare in camera sua e di non uscire fino a quando la rabbia non è passata.
Ed è lì che questa esce e si materializza con tutta la sua furia in un mostro rosso mettendo sottosopra la sua camera e distruggendo tutti i suoi giochi. Roberto per la prima volta si rende conto di quanto danno possa fare la rabbia e così decide di contenerla riprendendo in mano le sue emozioni più sane e facendola tornare piccina piccina la nasconde in una scatolina blu. Con la rabbia rinchiusa lì dentro, a Roberto risplende di nuovo il sorriso e può tornare a passare una bella serata con il papà.
A mio avviso uno dei libri migliori sulla rabbia e su come questa possa essere gestita.
Ritengo inoltre che ci sia molto materiale per laboratori creativi.
In un prossimo articolo vi racconterò questo articolo vi racconto quello che abbiamo realizzato noi, qualcosa di molto interessante per aiutare a smaltire momenti di tensione.
Una lettura adatta a tutte le età oserei dire, dato che anche io mi sono divertita tanto a leggere questo libro. Ma è dai tre anni in poi che i bambini possono iniziare a comprenderne il suo significato più importante.
Non è facile parlare di rabbia, quell’emozione che esce da te, come se non facesse parte di te e ti trasforma in un’altra persona.
E allora, questo libro, grazie alla personificazione nel mostro rosso, aiuta a far comprendere che se ci lasciamo travolgere dalla nostra collera, questa diventerà qualcosa di diverso, altro da noi.
Trovo il finale della storia molto adatto ad una lettura per bambini, che fa capire che la rabbia non va repressa, ma va saputa gestire; reprimerla fa male, forse più del sentimento stesso, e diventare grandi vuol dire anche riuscire a trovare il proprio modo per controllarla.
All’età di Roberto si usa la scatolina, utile a mettere le basi di un vivere civile. Crescendo, ognuno escogiterà un modo diverso: c’è chi farà sport, chi suonerà uno strumento o chi si affiderà a qualche tecnica di rilassamento.
O magari, perché no, c’è chi leggerà un buon libro.
Io me lo auguro!